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Un Museo tutto nuovo

Lunedì 17 maggio è stato inaugurato il nuovo allestimento del Museo Archeologico Nazionale Mario Torelli. Una bella giornata di sole ha reso ancora più piacevole la conferenza stampa svoltasi nell’ampio cortile del castello.

Gli interventi delle Istituzioni sono stati interessanti e connotati da una comune nota di gioia ed emozione per un evento significativo per la nostra città, come hanno sottolineato il Sindaco di Venosa, Marianna Iovanni (che con il Museo ha un rapporto speciale) ed il Direttore del museo Antonio Mantrisi.

Marianna Iovanni, Sindaco di Venosa

Ma facciamo qualche passo indietro al novembre del 1991 quando viene istituito il Museo Archeologico di Venosa allestito in una grande porzione del camminamento di ronda che scorre, quasi nascosto, nei bastioni del castello ducale Del Balzo.

Fu un allestimento che oggi diremmo “tradizionale” , ma che per i tempi era piuttosto all’avanguardia… e il catalogo edito nel febbraio del 1992 porta la firma di Mauro Bubbico come progetto grafico, non male direi!

Tornando all’inaugurazione, ecco che la nuova Direttrice dei Musei Basilicata, l’architetto Annamaria Mauro parla di Venosa come una “città magica” che merita una maggiore valorizzazione, sottolineando come la cultura possa ripartire proprio da qui.

Il sovrintendente Francesco Canestrini, che proprio a Venosa ha mosso i primi passi della sua decennale esperienza nei Beni Culturali e che a breve porterà a termine il suo incarico, evidenzia giustamente quanto sia necessario immettere nuove forze, qualificate, nel Ministero… potete immaginare che io abbia alzato le braccia tipo naufrago “Eih, c’è uno storico dell’Arte militante qui” ! 😛

La conferenza stampa si arricchisce dell’intervento del mitico (lasciatemelo dire) Prof. Massimo Osanna , Direttore Generale dei Musei, che ci regala un po’ di storia delle vicende archeologiche di questa terra, menzionando Dinu Adamesteanu (archeologo rumeno naturalizzato italiano, pioniere e promotore dell’applicazione delle tecniche di aerofotografia e prospezione aerea nella ricerca e ricognizione archeologica) il quale alla metà degli anni ‘60 apre questa terra agli studi delle università.

Per Venosa si deve a Mariarosaria Salvatore e a Maria Luisa Marchi molto della riflessione scientifica di una fiorente stagione quale quella degli anni ‘80 e a Mario Torelli, insigne archeologo venuto a mancare settembre scorso a cui il Museo è stato intitolato. In un momento in cui non esisteva ancora l’università della Basilicata, Torelli con l’università di Perugia e La Sapienza fece tantissimo per questo territorio, a lui si deve la presenza dell’auguraculum (II sec. a.C.) ritrovato nella vicinissima Banzi.

Qui apriamo una parentesi (penso a mia sorella che ogni volta mi chiede cosa sia)… Cos’era l’auguraculum?

Si tratta di un recinto delimitato sul terreno dagli àuguri per la presa degli auspici necessari all’assunzione dei poteri di comando militari e civili dei magistrati. È composto da cippi infissi in terra che segnavano sul suolo tre assi della volta celeste individuati da nomi divini indicanti la traiettoria del sole… Non proprio semplice! Ed ecco che il nuovo allestimento multimediale “media” per comprendere questo strano strumento a cui si affidavano per decidere la sorte nell’antichità.

Scoprire l’auguraculum attraverso la tecnologia… Oppure ci sono sempre i pannelli:P

Tornando al Prof. Osanna, ci dice che c’è ancora molto da fare per la bella Venosa, vero Museo a cielo aperto, c’è da riqualificare il centro storico, c’è da realizzare un restauro del grande convento di San Domenico, in Piazza Orazio, dove potrebbe nascere un Museo della città (idea che nella mia piccola testa avevo anch’io, da quando vidi nascere a Bologna il Museo della città a Palazzo Pepoli) … Ci saranno investimenti per la Regina Viarum, la Via Appia candidata a patrimonio UNESCO…

Insomma potrebbe iniziare una nuova stagione per Venusia, una stagione fatta di nuovi studi, conoscenza e valorizzazione (perché non c’è valorizzazione e tutela senza prima la conoscenza scientifica)

Una nuova pagina di quel lungo romanzo epico che è poi la storia della città

Come ha sottolineato il nostro Sindaco

Prima di salutarvi vorrei spendere qualche parola sull’allestimento (da #museumaddicted quale sono). È a mio avviso abbastanza equilibrato tra momenti “visitor-oriented”, dove touch points con animazioni rendono la visita molto coinvolgente, e momenti del percorso più “tradizionali”, più statici.

Animazione temporale su un pavimento musivo e brano di affresco… 😀

Infatti seguendo la Nuova Museologia (un campo di studi interdisciplinare iper interessante) un Museo può sfruttare il potenziale non solo intellettuale, ma anche emozionale degli oggetti, lasciando spazio alla sorpresa, alla curiosità. Le opere esposte possono infatti essere gli strumenti per connettersi con i visitatori e i loro interessi.

Dunque l’interazione tra oggetto e visitatore è alla base dell’esperienza del Museo

Gli oggetti sono infatti parte di una narrazione che ci parla della storia di questo territorio dall’epoca preromana, prima della fondazione di Venusia nel 291 a.C. sino al Medioevo e al Rinascimento.

The ‘knowledge’ that museums facilitate has the quality of fantasy because it is only possible via an imaginative process.”

Un’attesa delusa: mi aspettavo che il capolavoro del museo, il Diadumeno (l’atleta che si cinge la fronte con la benda della vittoria) fosse posto un po’ più in valore, la sua storia (restituzione del Getty) … insomma io avrei giocato a renderlo l’icona del Museo, ma qui si parla di museum branding 😛

Diadumeno, II sec. d.C.
Unica copia dell’eta’ romana (ritrovata finora nell’ Italia meridionale) dall’originale greco in bronzo di Policleto

there has always been in museums a tension between more “scientific” and poetic, irrational or emotional approaches to material culture.

Prima di lasciarvi, questa volta dico sul serio, vorrei accennare ad una novità nell’ultima parte del percorso museale dedicato al Medioevo e Rinascimento (e c’è tanto ancora da studiare) c’è un video pazzesco della nostra meravigliosa Incompiuta (parte del percorso di visita del Parco Archeologico) : sono esposte una serie di ceramiche rinascimentali e due fantastici cannoni che credo siano proprio quelli di Pirro Del Balzo… perché questo era un castello difensivo, più tardi divenne una dimora di piacere con i Gesualdo.

Cari amici è tutto, per ora 🙃 Attendo i vostri commenti e suggestioni dopo la visita di questo nuovo Museo e mi piacerebbe organizzare delle VISITE …

Vi va di visitarlo con Julie? 👣😘

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